#InsiemeNutriamoIlFuturo
Findus è al fianco del Comitato Italiano per il WFP per promuovere
la corretta nutrizione e sostenere il diritto al cibo sano, sicuro e nutriente per noi,
le nostre famiglie e per tutti i bambini nel resto del mondo..
Con oltre 86,7 milioni di persone assistite in 83 paesi in media ogni anno, il World Food Programme (WFP), la cui sede mondiale è a Roma, è la principale organizzazione umanitaria e agenzia delle Nazioni Unite impegnata a salvare e cambiare le vite, fornendo assistenza alimentare nelle emergenze e lavorando con le comunità per migliorarne la nutrizione e costruirne la resilienza.
Al WFP è stato assegnato il Premio Nobel per la Pace per il 2020 per il suo impegno nella lotta contro la fame, per il suo contributo al miglioramento delle condizioni di pace nelle aree colpite dai conflitti e per aver agito come forza trainante negli sforzi per prevenire l’uso della fame come arma di guerra e di conflitto.
Il Comitato Italiano per il WFP (Onlus) è l’Organizzazione senza scopo di lucro che promuove e sostiene nel nostro Paese i programmi di sviluppo e le operazioni di emergenza umanitaria del WFP, attraverso attività di comunicazione e raccolta fondi (www.wfp.org/it).
Il problema della fame nel mondo
Nel 2015 la comunità mondiale ha adottato 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
Il World Food Programme (WFP), insieme alle altre Agenzie ONU (FAO, IFAD, Unicef e WHO), pubblica ogni anno il Rapporto SOFI che misura i progressi verso l’Obiettivo 2 di Sviluppo Sostenibile “Fame Zero”: un impegno a mettere fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l’agricoltura sostenibile entro il 2030.
La vulnerabilità e le inadeguatezze dei sistemi alimentari globali stanno aumentando anche a causa della pandemia COVID-19. Infatti, il rapporto di quest’anno stima che entro la fine dell’anno da 83 a 132 milioni di persone in più, nel mondo, potrebbero soffrire la fame a causa della recessione economica innescata dalla crisi.
Nel 2019 quasi 690 milioni di abitanti del pianeta hanno sofferto la fame: 10 milioni in più rispetto all’anno precedente. In totale, sono circa 2 miliardi, nel mondo, le persone che affrontano livelli moderati o gravi di insicurezza alimentare.
Le conseguenze della malnutrizione sullo sviluppo evolutivo del bambino
149 milioni di bambini soffrono di deficit di sviluppo (rapporto tra altezza ed età) e 1 neonato su 7 (oltre 20 milioni) nasce con un peso inferiore alla norma. Sebbene sia troppo presto per fornire dati certi sull’impatto del COVID-19 sullo stato nutrizionale delle popolazioni, si prevede che la pandemia aumenterà i livelli di malnutrizione in tutte le sue forme nelle famiglie vulnerabili.
La denutrizione ha conseguenze particolarmente gravi nei bambini più piccoli. In quasi la metà dei casi, la mortalità infantile è legata alla denutrizione. I bambini denutriti hanno alte probabilità di avere deficit di sviluppo. Il peso della denutrizione segnerà per sempre le loro vite: essi avranno infatti maggiori probabilità di raggiungere dei bassi livelli di istruzione e, da adulti, di essere meno produttivi e percepire redditi più bassi, oltre ad essere esposti a un rischio maggiore di malattie croniche e a mortalità precoce.
I primi 1.000 giorni di vita del bambino, fra il concepimento e il secondo anno di età, sono fondamentali per prevenire i danni, in gran parte irreversibili, causati dalla denutrizione sofferta nella prima infanzia. In particolare, è necessario che le mamme in gravidanza e in allattamento si nutrano in modo sufficiente ed adeguato al loro stato per prevenire l’eventualità che i loro bambini nascano già malnutriti.
L’agricoltura nei paesi in via di sviluppo
I piccoli agricoltori producono la maggior parte del cibo di tutto il mondo ma, a livello globale, rappresentano anche la maggioranza delle persone che vivono in povertà e che soffrono di insicurezza alimentare.
In generale, i piccoli agricoltori riescono ad accedere a strumenti di produzione e a finanziamenti con difficoltà, alcuni tra loro non riescono a produrre cibo a sufficienza per tutta la stagione di magra o a gestire e conservare correttamente i raccolti, che possono deteriorarsi a causa di muffe o insetti e quindi andare perduti. Anche gli eventi climatici estremi contribuiscono ad aggravare l’insicurezza alimentare dei più vulnerabili.
Il WFP opera per creare sistemi che garantiscano una produzione di cibo sostenibile, una maggiore sicurezza, aiutando i piccoli agricoltori a incrementare il proprio reddito e migliorare i mezzi di sussistenza. I programmi del WFP promuovono ad esempio investimenti che hanno lo scopo di collegare i piccoli agricoltori ai mercati, aiutarli a diversificare le colture e ampliare le prospettive per la loro attività. Oppure, connettono le mense delle scuole ai piccoli produttori locali perché possano utilizzare le loro materie prime nella preparazione dei pasti per i bambini, garantendo loro nutrizione, istruzione e salute.
I programmi del WFP sostengono fortemente le donne: secondo alcune ricerche, infatti, se le donne che lavorano in agricoltura avessero le stesse opportunità di accesso alle risorse produttive degli uomini, l’incremento della produzione porterebbe a 150 milioni di affamati in meno.
I piccoli agricoltori di oltre 40 Paesi nel mondo beneficiano del lavoro del WFP a favore dello sviluppo dei mercati agricoli; 29 sono i Paesi dove il WFP ha acquistato cibo dai piccoli agricoltori per un valore di 31 milioni di dollari.
UNISCITI A NOI!
Anche tu, la tua famiglia, la tua scuola e i tuoi amici potete contribuire a salvare e cambiare vite umane, al fianco del
World Food Programme.
Scopri come visitando
www.wfp.org/it
Il Comitato Italiano per il WFP e ScuolAttiva Onlus rinnovano anche per quest’anno la loro partnership e il loro impegno per promuovere iniziative educative volte a sensibilizzare le nuove generazioni sui temi della fame nel mondo e dello sviluppo sostenibile.
Il WFP non promuove nessun prodotto o servizio